venerdì 7 gennaio 2011

Premessa e libere riflessioni su: La Baba Jaga

Premessa
Non è mio desiderio fare di questa sede un luogo di analisi o di studio razionale sulle fiabe presentate. Per questo esistono centinaia di bellissimi libri dedicati che offrono numerosi spunti in relazione alla simbologia analizzata , sia essa psicoanalitica, storica,antropologica ecc..
Le fiabe comunicano il loro messaggio segreto prima di tutto a livello inconscio,interiore,passando attraverso il linguaggio delle immagini,della fantasia,dei simboli antichi e archetipici che contengono e quindi non vanno analizzate se non in un secondo tempo e per amore di conoscenza: il pericolo sarebbe di limitare in qualche modo il messaggio rivolto a noi personalmente , filtrato solo dalla nostra esperienza unica e individuale per abbracciare contenuti che appartengono al percorso di qualcun altro, all'analisi di una qualche scuola di pensiero predefinita , o corrente culturale.
In questo modo la nostra percezione sarebbe privata della sua speciale unicità , e ciò che sentiamo di dover assorbire da una certa fiaba e che accogliamo inconsapevolmente,verrebbe sostituito da verità che, anche se interessanti, potrebbero non appartenerci completamente...
Così mi limiterei a sottolineare ciò che in questa fiaba colpisce me personalmente, senza tracciare un'interpretazione nè un'analisi definita e lasciando libero ciascun lettore di fare la stessa cosa..


E' bello sapere il perchè una fiaba ci attrae..quali sono gli elementi che catturano la nostra immaginazione e si sposano con i nostri sogni..ma in maniera libera , spontanea,lasciando che la magia faccia la sua parte e ci parli , ci nutra ,ci educhi alla realtà dentro e fuori di noi.
Mi piacerebbe inoltre conoscere altre verità e altre impressioni su questa fiaba. Impressioni e riflessioni libere e spontanee da altri lettori per condividere ciò che è stata la nostra esperienza magica di immersione nella fiaba..

la spaventosa casa di Baba Jaga e la tremenda Signora....


Leggi la Fiaba La Baba Jaga

Riflessioni su La Baba Jaga
Fra tutte le streghe che popolano il mondo delle fiabe , la Baba Jaga rappresenta forse l'aspetto più terribile della figura di strega  anzi, a mio avviso ,rappresenta molto di più di una semplice strega:è una creatura che racchiude il sinistro potere del principio e della fine delle cose , della nascita o della morte, del tempo che passa.E' L'arcano potere femminile che regna sovrano sui misteri della morte e della vita, sulle leggi incomprensibili e crudeli della Natura ma anche il potere della conoscenza di ciò che è oscuro,nascosto e segreto.La Baba Jaga pasteggia quotidianamente con la morte di qualcun altro,si muove tra i mondi dentro il mortaio terribile con cui pesta le ossa di chi le si avvicina troppo quasi a sottolineare il pericolo della sua presenza se ci si avvicina senza il dovuto timore e rispetto e coscienza di ciò che lei rappresenta.
E questa coscienza è ben presente nella piccola Anja ,che si vede costretta per necessità ad avvicinarsi ed a chiedere proprio alla figura più paurosa  che lei possa immaginare.Anja si aspetta costantemente di venire divorata e i suoi approcci sono umili tentativi di avvicinamento e di conoscenza.Per questo non viene divorata immediatamente ma viene messa alla prova...La Baba Jaga vuole essere sicura che colei che ha di fronte sia degna di ricevere la conoscenza e che sia una persona collegata in qualche modo alla stessa fonte invisibile che è sede del Potere magico.La bambola Mirtina è simbolo esteriore del collegamento della bambina a qualcosa di innato, di eterno e presente trasmessole dalla madre: la coscenza di una forza superiore che la protegge e la guida nelle difficoltà. Mirtina agisce chiedendo ad Anja di non risolvere i problemi direttamente ma di affidarsi a lei e  nutrire la sua interiorità (visitare prati fioriti , giocare con le farfalle...).
In cambio il potere che le appartiene lavorerà in suo favore e porterà a compimento la sua esistenza.
Di fronte alle impossibili prove poste dalla strega , Anja dimostra di avere quel qualcosa in più che le fa utilizzare le sue risorse profonde e magiche per risolvere i problemi . Allo stesso tempo la bambina rispetta  la presenza paurosa della donna cucinando per lei e servendola.
Quando viene invitata a fare domande ,Anja dimostra invece l'umiltà del non voler conoscere troppo rispetto a ciò che le è dato sapere,sceglie ancora una volta la via dell'occulto ,del non comprensibile almeno razionalmente.Per questo la Baba Jaga ancora una volta non la divora e comincia a scorgere in lei una potenzialità.
Trovo interessanti i colori dei tre cavalieri : bianco ,rosso e nero che ricorrono spesso nelle fiabe e rappresentano gli arcani elementi del tempo magico.Ricordo per es. la madre di Biancaneve che desidera una figlia con la pelle bianca come la neve,le labbra rosse come il sangue e i capelli neri come l'ebano.Oppure i tre volti della Dea  rappresentati dalle diverse fasi della Luna nella mitologia celtica.In questo caso i tre colori sono quelli del tempo della vita : fanciullezza e mattino,giovinezza e mezzogiorno,maturità e sera.
E Baba Jaga li possiede e li comanda tutti e tre sotto forma di tre cavalieri che con mani colorate la servono e l'accudiscono.In questo Baba Jaga è anche Signora del Tempo.Quindi Signora della morte e della vita, Signora delTempo, Signora della Conoscenza e figura di passaggio che trascina e costringe l'eroe al cambiamento ed alla conquista della sua individualità.Quando Anja è pronta e la strega soddisfatta di lei, la bambina può fare ritorno alla sua vecchia realtà.Questa volta però le viene donato qualcosa che una volta per tutte la libererà da ciò che la tiene prigioniera.La Baba Jaga dona alla bambina  il fuoco , una debole fiammella di candela come richiesto originariamente da Anja.
Ho trovato interessante anche la funzione della candela , la luce della conoscenza che illumina il nuovo cammino di Anja nella foresta e che prende vita indipendente eliminando con il fuoco distruttore tutto ciò che era il passato tragico della bambina liberandola completamente da ciò che la sua storia le aveva riservato.
A questo punto Anja desidera spontaneamente tornare dalla strega , riconoscendone l'intento salvifico seppur distruttore e violento.Ma al posto della strega troverà una figura di vecchia dolce e sggia che per ultima condurrà Ania al suo passaggio finale , alla sua realizzazione.Il femminile ha agito tutti i suoi poteri trasformandosi per accompagnare la bambina nella sua individuazione e nella sua realizzazione.
Credo che anche la figura della matrigna sia rappresentazione di questo inconsapevole movimento: è lei che ha l'idea di mandare Anja dalla strega, sperando così di liberarsene per sempre.Ma le qualità della bambina dimostreranno che sarà lei a vincere sulle avversità con l'aiuto terribile ma prezioso e vitale della BabaJaga.

4 commenti:

  1. Bellissima fiaba... non l'avevo mai letta. Posso chiedere la fonte (se conosciuta)?
    Anch'io trovo interessante l'uso dei colori bianco, rosso e nero in questa come in altre fiabe. In questo caso però i colori sono un po' l'emblema della "strega" e a mio parere giustamente dal momento che sono i colori della Dea (non solo celtica) e Baba Yaga, prima di essere relegata a strega mostruosa, era anticamente venerata come la Dea nel suo aspetto di portatrice di morte. A me viene da pensare che anche la bambolina sia in qualche modo legata, oltre che alla madre di Anja, anche a Baba Jaga: è curioso infatti che la bambolina magica sia nera, uno dei colori citati prima, e forse il più controverso. Come dicevo prima, infatti, bianco, rosso e nero erano e sono i colori legati alla Dea ma dopo le invasioni indoeuropee il loro significato è diventato (e continua ad essere in occidente): bianco - purezza, verginità, luce; rosso - vita, passione, maternità; nero - morte. I popoli che abitavano anticamente l'Europa, invece, avevano significati diversi per il bianco e il nero: il bianco, infatti, era il colore delle ossa e quindi della morte, mentre il nero, colore della terra da cui si originava la vita, era il colore della fertilità.
    Spero di non averti annoiata troppo: nel caso scusami.
    Ps. Complimenti per il blog!

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    1. Giada, grazie per il tuo commento che leggo solo ora...Sì i colori sono importantissimi, conoscevo questa simbologia. Io li ho associati alle tre lune, le tre età del femminile... nero è la maturità e la saggezza, rosso la maternità e creatività, bianco il candore e l'energia della fanciullezza. Bellissimo e interessante il tuo commento, grazie!

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    2. ah, la fonte... beh io l'ho trovata in tantissime versioni in varie raccolte di fiabe russe tradizionali.

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  2. Mi permetto di siggerire che forse la fonte la possiamo trovare nelle Fiabe russe di Afanasjev.

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